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Franco Ianeselli dovrebbe essere mio nemico?


Ho sentito troppo spesso tentare di screditare la figura del candidato sindaco Franco Ianeselli semplicemente riprendendo il suo passato da sindacalista, e per questo mi sono posto più volte delle domande. Forse che questo possa essere un'onta che lo renda immeritevole di fiducia? Forse che la sua storia rappresenti veramente un pesante macigno incastonato sulle sue spalle in grado di impedirgli di adoperarsi in maniera paritetica per l'intera cittadinanza una volta entrato a palazzo Geremia. Potrà mai essere veramente il “nemico degli imprenditori” e quindi, appartenendo io alla categoria, dovrei temere anche io la sua vittoria?


E' vero, non posso negarlo, di primo acchito la sua candidatura poteva destare qualche stupore e perplessità. Questo può chiaramente capitare perché, ritengo, è umano cedere ogni tanto a qualche pregiudizio se si affrontano le cose in modo superficiale. Altrettanto umano dovrebbe essere però adoperarsi per verificare l’attinenza alla realtà di quel pregiudizio.

La mia famiglia e la formazione che ho avuto, mi hanno sempre abituato a non fermarmi alle apparenze e di valutare e misurare le persone per come si comportano, per come si dedicano alle cose che amano, per come assolvono ai loro doveri e, in caso di ruoli di rilievo in istituzioni o aziende, per come interpretano i loro ruoli di responsabilità. Queste sono le uniche cose che dovrebbero importare e ancor più per un amministratore pubblico. Non nego che anche io all’inizio non comprendevano la scelta di Ianeselli quale candidato sindaco designato. Per l’approccio di cui sopra però decisi di documentarmi prima di esprimere un giudizio definitivo. Franco lo avevo conosciuto al tempo del Liceo ma da allora non lo avevo più incontrato né nella mia vita privata né in quella professionale. Lo ricordavo un giovane pieno di entusiasmo determinato a cambiare il mondo partendo dai movimenti studenteschi e lo ritrovavo solo sulla stampa locale una volta alla guida del sindacato. Decisi quindi di fare la mia “indagine” e raccogliere opinioni dalle persone che lo conoscevano per sviluppare una visione più attuale e realistica della sua persona. Il risultato che ne è uscito è quello di un profilo diametralmente opposto a quello che i detrattori tentano di affibbiargli. Non penso di peccare di lusinghe nell’averlo scoperto affidabile, preparato, equilibrato, aperto all’innovazione e soprattutto pronto a mettersi in discussione. Caratteristiche confermate nel momento in cui ho potuto conoscerlo di persona e frequentarlo in più situazioni.

Come espresso su questo giornale anche da Giovanna Flor (candidata assieme a me nella lista Azione Unione per le comunali di Trento), non dovrebbe avere importanza se una persona è stata un sindacalista, un imprenditore o un ingegnere. La vera cosa importante dovrebbe essere quella di verificare che questa abbia svolto il suo lavoro nel migliore dei modi possibili, nel rispetto dei propri collaboratori e non tradendo mai l’obiettivo che per il proprio ruolo gli è stato affidato. Se questi parametri sono stati rispettati, allora si può parlare di serietà e professionalità, qualità che in un mondo in continuo e frenetico cambiamento devono essere pretese nelle persone che ambiscono ad essere alla guida di un territorio. Franco ha queste doti e proprio per questo avrà il mio totale supporto ora e quando sarà sindaco a prescindere che io possa o meno sedere in Consiglio Comunale con lui.

Tornando ai quesiti che mi hanno portato ascrivere questa lettera, posso rispondere quindi molto serenamente che: “No, Franco non è nemico mio né di nessun altro imprenditore. E’ nemico invece, quello sì, dell’impreparazione, dell’improvvisazione e la superficialità!”. Chi pensa il contrario probabilmente non ha altre argomentazioni da mettere in campo.

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