IL CENTRO: TUTTI NE PARLANO MA ALCUNI CI LAVORANO GIA', SERIAMENTE.
- Massimiliano Mazzarella
- 10 feb
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 28 feb
[da l'Adige] Sul posizionamento e la riproposizione del centro nel dibattito politico è intervenuto ieri Roberto Sani, dirigente di «Sì Trento». «Ormai da alcune settimane si parla della necessità di convergere al centro, di unire i riformisti e di dare vita a un'area politica meno ideologica e più pragmatica», dice Sani. Per Sani c'è la possibilità di una nuova area, «in grado di rispondere concretamente alle sfide che il Paese ma anche il territorio trentino si trova ad affrontare, senza cadere nelle trappole degli estremismi che, purtroppo, caratterizzano sempre più il dibattito pubblico». Per Sani una risposta a quest'area è la lista civica "Sì Trento". «Non si tratta di un movimento estemporaneo o una semplice aggregazione elettorale, ma un vero e proprio esperimento di unità che guarda al futuro con occhi europeisti, autonomisti e riformisti. Un progetto che vorrebbe rappresentare il cuore pulsante di un Trentino da sempre attento alla propria autonomia e alla capacità di sperimentare soluzioni politiche innovative. Ma ciò che rende questa nuova proposta politica particolarmente interessante è la sua natura aperta e inclusiva, un "contenitore" politico pronto ad accogliere le forze che si riconoscono in questi valori, senza farsi limitare da rigide ideologie».Alla base del progetto c'è una convergenza tra anime politiche diverse: Italia Viva, Azione, CasAutonomia più altre persone che provengono sia da +Europa sia liberal-democratici. «L'elemento distintivo - scrive Sani - di una forza di centro è proprio la capacità di "mettersi in discussione", di convergere assieme a sensibilità politiche differenti, in un'ottica di dialogo e cooperazione, cercando soluzioni condivise che guardano al bene comune, senza cedere alla polarizzazione, estremismi, massimalismi. Il Trentino, storicamente, ha sempre avuto un forte legame con la sua autonomia. Da questa tradizione nasce l'idea di Sì Trento: un movimento che vuole valorizzare e rafforzare l'autonomia del capoluogo e provinciale, mantenendo al contempo un forte impegno a livello europeo. La nostra proposta - prosegue Sani - all'indomani dell'anno che ha visto "Trento Capitale del Volontariato" vede il capoluogo un laboratorio di "buone politiche" alle quali servono tempi lunghi per plasmare la città. Un laboratorio che sa dire di Sì e non solo dei No».Sani spiega che «conveniamo con i riformisti delle diverse aree che urge un'alternativa alle spinte estremiste che oggi sembrano guadagnare terreno sia a destra che a sinistra. Sia in Trentino che nel mondo. In un momento storico in cui l'Europa è alle prese con sfide globali e locali, e il Trentino si trova a dover gestire delicate questioni legate alla sua autonomia. In un Trentino che ha sempre avuto una vocazione per la sperimentazione politica e sociale urge qualcosa di centripeto che fugga dal centrifugo. Un progetto che non si limita a parlare di unità, ma che cerchi concretamente di costruirla questa unità di "liberi e forti". Se questa ipotetica forza saprà andare oltre al "venite a noi" per un "andiamo assieme" Si Trento farà la sua parte, superando le divisioni ideologiche, con un approccio europeista e autonomista, per affrontare le sfide del domani.

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