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SANITA' : IL DRAMMA DELLE LISTE D'ATTESA

Il dramma sanitario della gestione delle liste d'attesa è oggettivamente sentito e vissuto dei trentini.


Al di là delle classifiche, come quella fatta dalla fondazione GIMBE che pare premiare il Trentino per capacità di assorbimento delle prestazioni mediche lasciate indietro, la situazione è ben diversa soprattutto per le prestazioni chirurgiche (comprendete l'importanza) che per il 65% non sono state recuperate.





Citando fonti ufficiali provinciali si evince poi che solo nel trimestre maggio-luglio 2023 il 38% dei richiedenti visite in RAO 1, il 25% del RAO 2 e il 18% del RAO 3 non è riuscito ad ottenerlo (RAO è il livello di priorità per le visita, RAO 1 = 3 giorni, RAO 2 = 10 giorni, RAO 3 = 30 giorni).


Nella sostanza 6.959 trentini non hanno potuto godere della prestazione necessaria nei tempi dovuti. Capite come qui si crea la disparità tra chi può pagare per una visita e chi deve attendere. Socialmente è qualcosa di inaccettabile e bisogna intervenire.

Dall'osservatorio GIMBE non emergono solo fatti negativi (come il basso ricorso delle strutture private e il pochissimo utilizzo dei fondi nazionali per accelerare questi processi), osserviamo però anche fattori positivi, ovvero, ad esempio, il recupero totale degli screening oncologici preventivi. Tema fondamentale e che avevo trattato quando analizzai il report CREA sulla sanità.



Cosa possiamo quindi fare? Come sosteniamo anche a livello nazionale è necessario, quanto inevitabile, fare momentaneo ricorso alle risorse e alla maggiore efficienza della medicina specialistica convenzionata che può supportare la grave situazione aziendale pubblica.


Nelle nostre priorità programmatiche presentate ancora il 10 giugno proponiamo quindi di di agire su più fronti:


📌 Incentivare e sovvenzionare l’intramoenia (ovvero l’attività esercitata dal medico all’interno dell’ospedale per fini privati) aumentando anche le ore che il medico può esercitare per attività privata nell’ospedale.

📌 Aumentare i fondi per le visite tramite cliniche private per almeno un anno, utile a riportare le liste ad uno stato accettabile, delegando a queste tutte le visite che vanno più in là di 60 giorni di attesa creando un nuovo flusso di assegnazioni ed evitando sovrapposizioni.

📌 Rafforzare seriamente le assunzioni di nuovo personale.

📌 Favorire la crescita e la permanenza degli studenti della Scuola di Medicina di Trento.

📌 Incentivare percorsi di carriera e crescita professionale aumentando l’attrattività del nostro territorio nei confronti di personale qualificato.

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