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SCALFI - VERONESI - ep. 1

Visto la confidenza che la direttrice 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗮 𝗦𝗰𝗮𝗹𝗳𝗶 ha con il 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗟𝗜𝗧𝗧𝗢 credo proprio che la Lectio che 𝗘𝗺𝗺𝗮 𝗕𝗼𝗻𝗶𝗻𝗼 terrà all'𝗜𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘁𝗼 𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗶𝘀𝗶 sia proprio azzeccata.



Posso dirlo perchè io stesso ho potuto saggiare in prima persona e in più occasioni l'attitudine della dirigente anche se ancora non ho avuto l'onore di ricevere diffide dai suoi avvocati come è solita fare verso chi non la pensa come lei.


Dalle 𝗯𝗲𝗴𝗵𝗲 con il #PD di #Rovereto a quelle con #Azione che ha portato Carlo #Calenda a rimuoverla da ogni incarico, per poi di nuovo acuire una spaccatura con metà del Partito Democratico del Trentino alla ricerca di una candidatura non ottenuta alle scorse elezioni provinciali conclusesi con un’altra rottura, ma con i #Socialisti, e un salto al fotofinish sul carro del predestinato consigliere Andrea de Bertolini. Sulla testa di quest’ultimo infatti, intravistane l'opportunità, la #Scalfi non ha esitato un secondo a mettere il cappello del suo nuovo e personalissimo movimento "#FuturiComuni" o come molti "simpaticamente" lo hanno ribattezzato "𝗙𝘂𝘁𝘂𝗿𝗶 𝗩𝗲𝗿𝗼𝗻𝗲𝘀𝗶" .



Questa sorta di partito include infatti dipendenti, collaboratori e stakeholder dell' #IstitutoVeronesi da lei capeggiato. Ne deriva come sia semplice immaginare quanto la sovrapposizione tra "capo politico" e dirigente dell’istituto in cui si lavora o dal quale si traggono benefici, possa rendere potenzialmente problematico manifestare liberamente eventuali dissidenze da parte di chiunque sia stato cooptato. Un modo di gestire i conflitti, che se voluto, è sicuramente degno di nota e in linea con la "lectio" di cui sopra.



Poco male ovviamente, nessuno vieta il sacrosanto principio di associarsi in qualsiasi forma e luogo. Lo stesso #Berlusconi ci insegnò, con la formidabile operazione Fininvest/Forza Italia, come un'azienda privata potesse diventare un partito di successo, anche se in questo caso la cosa avveniva sulla base di risorse e fondi proprie.


E proprio qui si pone una questione.


L' Istituto Veronesi infatti, seppur privato, ottiene ogni anno circa 𝟱 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗿𝗼 dalla Provincia, per corsi, infrastrutture, assistenti, segretari, attrezzature, servizi... (nello specifico una tra tutte l’ultima delibera 2023-5116-00179 per €5.423.995).


Non so se la mia sensibilità sia eccessiva, ma mi pare strano che difronte a questa situazione non si ponga un problema di opportunità politica se non di un vero e proprio conflitto di interesse.



In verità, il Consigliere provinciale 𝗙𝗶𝗹𝗶𝗽𝗽𝗼 𝗗𝗲𝗴𝗮𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶 ha sollevato più volte con osservazioni e interrogazioni questo tema. Purtroppo, non mi pare però che abbia mai ottenuto risposte esaurienti tanto dalle istituzioni quanto dagli stakeholder ( 𝗖𝗼𝗻𝗳𝗶𝗻𝗱𝘂𝘀𝘁𝗿𝗶𝗮 𝗧𝗿𝗲𝗻𝘁𝗼, 𝗖𝗼𝗺𝘂𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝗥𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲𝘁𝗼, etc..) che sembrano disinteressati al buon nome dell’istituto di cui fanno parte e apparentemente disattenti nell’appurarne l'operato rischiando di offuscare così quanto fatto per gli #studenti e dalla collettività che contribuisce lautamente al suo sostentamento.



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