"Appoggiamo le proteste" e lancia una serie di proposte dal trasporto pubblico alla regolamentazione del mercato
La popolazione studentesca è cresciuta mentre la disponibilità degli alloggi è calata. Il capolista di Azione: "Questo è avvenuto per due aspetti: compressione dei fondi a disposizione e destinazione di alcuni stabili agli altri contesti emergenziali come l'accoglienza dei profughi"
Di L.A. - 27 settembre 2023 - 11:57
TRENTO. "A fronte dell'aumento del numero degli studenti, non c'è stata un'altrettanta crescita degli alloggi, anzi quelli messi a disposizione dell'Opera Universitaria sono calati". Queste le parole di Massimiliano Mazzarella, capolista di Azione, forze politica nella coalizione di centrosinistra con Francesco Valduga candidato presidente alle provinciale del prossimo 22 ottobre. "Questo è avvenuto per due aspetti: compressione dei fondi a disposizione e destinazione di alcuni stabili agli altri contesti emergenziali come l'accoglienza dei profughi". Trovare casa a Trento e, soprattutto, trovarla a un prezzo accessibile per studenti e studentesse diventa, infatti, sempre più un miraggio. Per questo gli universitari di Trento sono tornati a manifestare. E l'hanno fatto organizzando un presidio in via Verdi, davanti alla sede di Sociologia, “facoltà nata proprio a Trento, prima in Italia, con l'obiettivo di essere aperta a tutti, anche alle classi medio-basse” spiega Luca Pistore, coordinatore di Udu, l'Unione degli universitari, l'associazione studentesca che ha organizzato la manifestazione, sostenuta anche dai sindacati di Cgil, Cisl e Uil (Qui articolo).
E Azione appoggia le proteste degli studenti universitari. "Negli ultimi 4 anni si è assistito a un’importante impennata del numero di studenti universitari presenti sul nostro territorio portandoli da circa 12.000 a 17.000 (fonte: Opera universitaria)", dice Mazzarella. "Questo numero è inoltre destinato a crescere poiché il nostro Ateneo ha l’obiettivo di raggiungere nei prossimi anni quota 20.000 studenti frequentanti. Contestualmente, purtroppo, non c'è stata un’altrettanta crescita degli alloggi disponibili ma anzi, per citare un esempio importante, solo l’Opera Universitaria ha visto decrementare negli ultimi 4 anni i suoi posti letto disponibili, passando da 1.600 a 1.100. Questo è avvenuto certamente non per incuria, ma sostanzialmente per due aspetti: compressione dei fondi a disposizione e destinazione di alcuni stabili ad altri contesti emergenziali come l’accoglienza di profughi". I giovani, come gesto simbolico di protesta contro il caro-affitti e come sta accadendo in altre città italiane, hanno montato una tenda accompagnata dallo slogan “Senza casa come studiamo?”. Non è la prima volta che accade, perché a maggio proprio l'Udu aveva organizzato un accampamento in piazza Dante, davanti al palazzo della Regione per portare all'attenzione della politica il problema dell'emergenza casa. "Al contempo si sono visti moltiplicare gli appartamenti utilizzati a fini turistici con politiche basate su affitti brevi (modello Air B&B) che indubbiamente generano all’Host introiti maggiori rispetto a quelli che può generare uno studente", conclude Mazzarella. "Per trovare soluzioni concrete è necessario quindi non limitarsi solamente al fattore economico legato all’aumento degli affitti, tema comunque importante, perché si rischierebbe di sviluppare soluzioni potenzialmente inefficaci nel medio tempo. Agire infatti con soli incentivi, de-tassazioni o nuovi modelli contrattuali avrebbe probabilmente effetto solo nel breve tempo e contribuirebbe, nella realtà, a drogare successivamente i canoni di locazioni nello stesso modo in cui è avvenuto in tutti i contesti nei quali sono stati inseriti contributi a pioggia. La situazione a cui assistiamo oggi è semplicemente il frutto dell’autoregolazione del mercato che da una parte vede una domanda crescere esponenzialmente, e dall’altra un’offerta sempre più limitata e dovuta spesso all’incremento incontrollato degli affitti brevi a fini turistici". Queste le proposte di Azione: - Aumentare la frequenza dei trasporti pubblici (gomma e rotaia) soprattutto negli orari serali/notturni e verso le zone periferiche aumentando così l’area di appetibilità degli appartamenti di almeno un raggio di 20/30km rispetto alle università. - Incentivare enti pubblici o bancari locali a supportare con garanzie la copertura delle caparre che gli studenti devono versare, o mettere a disposizione, per la sigla di contratti d’affitto. - Privilegiare il finanziamento delle ristrutturazioni di edifici pubblici e privati per destinarle all’affitto agli studenti. Questo processo, oltre a diminuire i tempi di realizzazione di nuovi posti letto, consente di evitare ulteriori cementificazioni e di abbattere sia i costi derivanti da nuove costruzioni, sia i costi derivanti dalla gestione delle residenze. Per i privati che intendono effettuare le ristrutturazioni, è necessario incrementare la percentuale di agevolazione fiscale attualmente prevista, prevedendo un vincolo temporale di destinazione dell’immobile ristrutturato e un prezzo calmierato concordato con la Provincia, tenuto conto del costo della vita e dei prezzi di mercato. - Come da nostra proposta nazionale, Supportare l’autonomia abitava garantendo un sostegno di 400 euro/mese per tutti gli studenti fuori sede con Isee < 24.000 euro iscritti a università e Afp fino al conseguimento del titolo, purché non risultino fuori corso. I criteri di merito per l’accesso al beneficio devono essere lasciati alla discrezionalità dell’università di Trento, mentre l’adeguamento al costo della vita deve essere di competenza provinciale. - Agevolare contratti di fornitura energetica - Intervenire sulla regolamentazione degli affitti brevi a fini turistici: chiediamo che si attui una mappatura puntuale degli appartamenti utilizzati a fini turistici nelle città di Trento e Rovereto. Questo dovrà servire a comprendere in modo strutturale il fenomeno e come questo possa impattare realmente sul mondo degli affitti. Conseguentemente sarà quindi necessario identificare eventuali correttivi che possano valorizzare chi affronta questo mercato in modo professionale, rispetto a chi si improvvisa rischiando di dequalificare l’offerta turistica cittadina. Tema non legato strettamente al contesto universitario ma di estrema attualità. In questa direzione, potrebbe essere utile consentire al proprietario di coniugare l’affitto a studenti durante l’anno accademico e la gestione turistica durante il periodo estivo, oggi in alcuni casi improponibile dal punto di vista della gestione contrattuale.
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