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GARDOLO SCARICATA E TRENTO IGNORATA: SUI MIGRANTI LA PROVINCIA SCEGLIE L'IMPOSIZIONE, NON LA RESPONSABILITÁ

  • Massimiliano Mazzarella
  • 30 mag
  • Tempo di lettura: 2 min

Mia lettera pubblicata dai quotidiani L'Adige e ilT.


Come era prevedibile apprendo che la Provincia ha deciso – in totale autonomia e senza alcun confronto – di spostare alcune famiglie richiedenti asilo dall’ex Residenza Adige all’Hotel Capitol, nel cuore di Gardolo. Nessuna comunicazione preventiva al Comune, nessun dialogo con la Circoscrizione, nessun rispetto per chi vive e lavora in questo quartiere.


È l’ennesima scelta unilaterale, calata dall’alto, che dimostra quanto sia distante la Giunta provinciale dalle dinamiche sociali reali. Un territorio non si governa per decreti, ma con ascolto e condivisione. Continuare a trattare le comunità locali come semplici contenitori di decisioni altrui è una forma di disprezzo istituzionale.

Non si mette in discussione il principio dell’accoglienza, ma la modalità con cui viene gestita: opaca, autoritaria, priva di visione. Accogliere non significa ammassare, isolare, concentrare fragilità in un unico luogo già segnato da difficoltà. Significa preparare il terreno, coinvolgere chi dovrà convivere, spiegare, accompagnare. Altrimenti si genera solo rabbia, diffidenza e tensioni sociali.


Il Capitol, già oggi simbolo di esclusione e disagio, rischia di diventare il contenitore di un altro fallimento. Una comunità non può essere caricata oltre misura senza strumenti, risorse e prospettive. Questa non è integrazione: è abbandono programmato. Un approccio che mette in difficoltà sia i residenti di alcune aree che gli stessi richiedenti asilo che trattati come carne senza anima vengono spostati come se fossero bestiame senza tenere conto del loro radicamento, delle loro relazioni, dei loro equilibri.

Come hanno già denunciato il sindaco Ianeselli e l’assessora Casonato, non si può apprendere una decisione simile a giochi fatti. Trento non è un parafulmine su cui scaricare le incoerenze di Piazza Dante.


Gardolo, come tutti i trentini, merita rispetto, non ordini. La Provincia cambi passo, prima che sia troppo tardi e non si nasconda dietro le posizioni dei consiglieri leghisti Segnana e Bisesti che ignorando la realtà certificata da studi indipendenti di Euricse sostengono che l’accoglienza diffusa non abbia funzionato. O non sono informati sui fatti e quindi li invito a leggere il report disponibile a tutti on line, oppure mentono nel puro rispetto dello stile populista che contraddistingue la loro area politica. Spero vivamente per la prima opzione poichè “recuperabile”.


Massimiliano MazzarellaTrentino in Azione






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