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OK DAL CAL. CHIUSURA DEL CICLO DEI RIFIUTI: NECESSITA' E OPPORTUNITA' DA COGLIERE

Prendiamo atto del parere positivo che il CAL ha dato in questi giorni sancendo la necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti urbani con un impianto dedicato al Trentino mettendo focus soprattutto sulla collocazione. Azione è sempre stata favorevole alla costruzione di un impianto di gassificazione WTC andando a presentare pubblicamente un progetto a dicembre 2022 (inoltrato alla giunta e per il quale non abbiamo mai avuto alcun feedback) che prevedeva la creazione di un Gassificatore a Trento vicino alla discarica di Ischia Podetti per questi motivi:

  • la sua vicinanza all’Interporto di Trento è di fondamentale importanza per il trasporto dei rifiuti sia su gomma che su ferro e per i prodotti realizzati (se gassificatore) quali idrogeno e biocarburanti

  • essere valutata la possibilità di sperimentare il “landfill mining” vista la grande disponibilità di rifiuto presente sul territorio, attraverso una contestuale bonifica del sito. Si incontrerebbero così i provvedimenti previsti dall’art. 177 D.Legs.152/06


Anche una collocazione a Rovereto potrebbe essere utile qualora si potesse utilizzare ed estendere la rete di termoriscaldamento già preesistente andando ad ottimizzare la produzione di calore dell’eventuale termovalorizzatore.

Come tecnologia prevediamo un Gassificatore Waste to Chemical

La tecnologia Waste to Chemical :

  • produce idrogeno e biocarburanti utili per sistema di trasporto pubblico che potrebbe essere incentivato in trentino

  • non prevede la combustione tradizionale con una minore quantità di emissioni di sostanze inquinanti in atmosfera;

  • riduce drasticamente l’emissione di CO2, rispetto ad altre tecnologie presenti sul mercato;

  • consente il recupero dei residui inerti come nuova materia prima, consentendo un riutilizzo in ambito edilizio quasi totale del rifiuto trattato


Sostenibilità del progetto:

  • necessità di utilizzare 120/130 k tonnellate all’anno per essere sostenibile

  • rifiuti indifferenziati in Trentino corrisponde 62k tonnellate annue

  • le tonnellate mancanti potranno essere prese dal mondo dei rifiuti non pericolosi denominati convenzionalmente “assimilabili” (a quelli urbani), a basso o nullo contenuto organico che provengono dal ciclo dei rifiuti industriali.

  • possibilità anche utilizzare scarti agricoli e del legname. La sostenibilità di questa iniziativa non è infatti solo di natura ambientale, ma anche sociale ed economica che avrà quindi un grande impatto positivo sul territorio, attraverso:

Formazione e selezione di personale qualificato;

  • Assunzione di dipendenti diretti/e (circa 70 per un costo annuale di circa 3 milioni di Euro), nell’indotto (circa 80 persone di ditte terze di manutenzione inserite nei costi variabili), e di risorse necessarie nel periodo di costruzione dell’impianto;

  • Riqualificazione funzionale dell’area di una discarica già insediata;

  • Collaborazione e ricerca con l’Università di Trento e con l’Eccellenza FBK.


Secondo Massimiliano Mazzarella , Coordinatore direttivo Provinciale di Azione : “A differenza del CAL ritengo che dovrebbe essere valutata comunque anche una ipotesi di partenariato pubblico-privato non escludendola a priori. Meccanismi contrattuali potrebbero probabilmente tutelare gli interessi dei cittadini, tema chiaramente caro sia al CAL che ad Azione. Ridurre investimenti pubblici delegandoli a privati potrebbe consentire alla provincia di non privare risorse ad ambiti altrettanto urgenti come sanità e istruzione.”

In merito a quanto dichiarato da Tonina sul “fallimento della Regine che non ha saputo sviluppare un impianto centralizzato invece che farlo a Bolzano” concordo in linea di principio… purtroppo l’inaugurazione è avvenuta nel 2014 e credo che sottolineare oggi questa cosa sia estremamente anacronistico oltre che utile a farci riflettere su cosa nella realtà questa giunta abbia fatto negli ultimi 5 anni… di certo, le elezioni sono servite a farci dare una nuova promessa il cui mantenimento è tutto da verificare e controllare”


Secondo Alessia Tarolli, coordinatrice del progetto sviluppato di Azione: “Ribadiamo che un impianto Waste to Chemical non solo permetterebbe di far fronte alla problematica dello smaltimento dei rifiuti in Provincia, ma le sue potenzialità sono estendibili anche al comparto dei mezzi di trasporto pubblici del nostro territorio. Tali veicoli possono infatti essere convertiti, prendendo spunto da quanto già avvenuto in Provincia di Bolzano, in mezzi a idrogeno, ad impatto zero. Occorre però avere visione e coraggio per tornare ad essere un territorio all’avanguardia, due qualità che certo mancano alla Giunta provinciale attuale”





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