Dice bene il candidato sindaco Franco Ianeselli in un suo post: " [...] Le Albere rappresentano una scelta coraggiosa, quella di riconsegnare al tessuto urbano e alla vita della città una grande area industriale dismessa, attraverso un investimento importante nella progettazione e nella qualità dell’intervento. [...] È invece lo sviluppo del quartiere in senso residenziale che sta procedendo lentamente e con grande fatica, con effetti negativi sulle poche aperture di negozi e sulle troppe chiusure di attività che sulle Albere avevano scommesso e investito. In questo senso, il quartiere vive la difficoltà di “diventare città”. [...] Non spetta al pubblico dire cosa debbono fare i privati. È tuttavia evidente che, ovunque, quando l’offerta è superiore alla richiesta i prezzi iniziano a calare per ritrovare un nuovo equilibrio. [...]"
LO STATUS QUO
E' chiaro e lapalissiano come a Le Albere gli appartamenti abbiano un costo molto elevato e di difficile gestione per i più. Sono indubbiamente appartamenti stupendi e dall'alto valore che potrebbero essere seriamente presi in considerazione da chi, come qualcuno che ha commentato il post di Franco Ianeselli, "ha i soldi" 😅 .
Personalmente se potessi inscrivermi in questa categorie, preferirei quella zona rispetto a collina o Bolghera... ma poco interessa. Il fatto è, palese, che vi è una metratura di "lusso" sproporzionata rispetto a un reale bacino di acquirenti e, come indicato dal candidato sindaco, se sostanzialmente le cose rimanessero così e la percezione da parte degli acquirenti rispetto al valore del luogo non mutasse, unica strada rimarrebbe la revisione dei prezzi al ribasso da parte dei costruttori, tematica di cui non si deve preoccupare l'amministrazione pubblica.
L'errata valutazione da parte dei privati, costruttori da una parte e acquirenti dall'altra, non può ricadere per definizione sulla collettività. C'è un però... però 😉.
IL MIO PUNTO DI VISTA
A mio avviso l'amministrazione comunale, interessata alla tutela di tutti cittadini [sia a chi "ha i soldi" che a chi non li ha], potrebbe adoperarsi per agevolare burocraticamente e amministrativamente la realizzazione di ulteriori opere o iniziative proposte da chi ha in pancia gli stabili, per consentirgli di ricongiungere ulteriormente l'area alla città magari migliorandone la fruibilità. Una collaborazione virtuosa tra pubblico e privato dove il pubblico non mette risorse per coprire gli sbagli del privato, ma ottiene in cambio un aumento del valore e della vivibilità di un'area che se lasciata a se stessa "cadrà a pezzi". In questo caso la palla rimarrebbe comunque in mano a Fondo immobiliare Clesio [o chi per esso] che dovrebbe forse scegliere se calmierare i prezzi o investire ancora per aumentare il valore dei fabbricati mantenendo così i prezzi attuali e probabilmente diventando appetibile per nuovi compratori. La soluzione, qualora valida, potrebbe parere anche logica ma non tiene e non può tenere conto di esigenze/vincoli aziendali di sfondo economico/finanziario/fiscali sconosciute ai più, me compreso, e forse anche per alcuni aspetti anche incomprensibili.
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