L' autonomia differenziata è un pericolo per il Trentino. Che tutti/e i/le parlamentari eletti da noi trentini si adoperino coesi senza ideologie per tutelare il nostro territorio.
Di seguito il mio intervento da il T Quotidiano
"Caro Direttore,
riprendo l’intervento di Gianfranco Postal del 23 gennaio nel quale afferma come la possibilità di omologazione per il Trentino a una semplice autonomia differenziata sia chiaramente più un rischio che un'opportunità come invece pare il ministro Calderoli stia cercando di venderla. Quale vantaggio potrebbe avere infatti la nostra provincia a cedere competenze che da decenni sono ormai consolidate e, per lo meno fino a qualche anno fa, gestite in modo esemplare ed eccellente?
Infatti, tanto è evidente come il disegno di legge Calderoli sia di per sé problematico per la coesione nazionale quanto è chiara la sua pericolosità per una realtà come il Trentino che deve e merita di rimanere "speciale". Il nostro territorio, per le complessità che esso porta nel suo insieme e contestualmente per le potenzialità che potrebbe esprimere rimanendo (ritornando forse sarebbe meglio dire) luogo di sperimentazione di buon auto-governo a tutto tondo, necessita e si è guadagnato quell’Autonomia che non può essere appiattita al resto d'Italia.
Certo, saremmo in una posizione migliore se il nostro governo locale non avesse fatto di tutto negli ultimi anni per minimizzare la nostra specialità rinunciando in molti casi a esercitare competenze provinciali preferendo invece la strada forse più comoda, oltre che omologante, di delegarle a un livello nazionale (reddito cittadinanza, PNRR, Case della salute, etc). Purtroppo però le elezioni provinciali seppur vicine, non lo sono sufficientemente per contrastare questo che è stato definito un pericoloso "cavallo di troia" in grado di entrare nelle poco presidiate mura trentine e generare danni che oggi è difficile quantificare per la loro ingenza.
E’ quindi questo un momento in cui dovremmo necessariamente richiamarci a una responsabilità diffusa riuscendo ad abbandonare per un momento le solite posizioni ideologiche. Il rischio che corriamo lo conosciamo tutti: sia Postal, che possiamo tranquillamente affermare "ne sappia di autonomia", sia la Destra, che la Sinistra e il Centro. Proprio per questa trasversalità credo che ci si trovi nell’occasione perfetta affinché i/le nostri/e rappresentanti eletti/e alle scorse politiche si adoperino in modo coeso per fare squadra e tutelare il bene di quegli elettori che hanno offerto loro l'opportunità di sedere a Roma e di rappresentarli.
Un test utile per capire anche se, soprattutto la Destra trentina, saprà interpretare in modo autonomista il suo ruolo per svincolarsi da diktat che non tornano a favore del Trentino impostando un dialogo non più subalterno con il governo centrale. "
Qui l'articolo di Gianfranco Postal che menziono.
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