Un grande successo ieri sera l'evento che abbiamo organizzato presso la sala Falconetto del Comune di Trento alla presenza del sindaco Franco Ianeselli e dell'assessora Chiara Maule.
Si sono potute discutere e approfondire le cause che hanno portato alla guerra in Ucraina e soprattuto le motivazioni del perchè oggi sia fondamentale continuare a supportare anche con l'invio di armi la resistenza ucraina.
"Il problema ucraino è un problema nostro, è in ballo la democrazia e il modello di libertà che l'occidente promuove" ha sottolineato Mario Raffaelli. "fino a quando Putin avrà la speranza di vincere, non si creeranno le condizioni per un proficuo negoziato. Proprio per questo bisogna accelerare e rafforzare i supporti affinchè egli comprenda come la vittoria in Ucraina sia impossibile. A quel punto potrà iniziare un serio e probabilmente equilibrato processo di dialogo"
L'intervento del generale Vincenzo Camporini ha consentito di capire inoltre lo stato presunto degli armamenti in possesso della Russia e soprattutto come, osservando le mosse tattiche di inizio campagna, vi fosse stata una enorme sottovalutazione da parte di Putin nelle tempistiche con cui riteneva di concludere la guerra. Secondo Camporini infatti: "Putin era seriamente convinto che sarebbe stata una guerra lampo e che l'esercito russo sarebbe stato accolto come liberatore dagli ucraini. Una errata lettura della realtà dovuta all'establishment russo che dopo 23 anni di "autarchia" non ha capacità di contraddire i pensieri del leader ormai pervaso dal potere".
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