Da il T Quotidiano una mia ulteriore riflessine sulla piattaforma di #ecommerce provinciale "Indaco". Nello specifico sulla "nuova" idea di contattare Amazon per creare un'area trentina di cui parla sempre il T ieri (qui link https://www.facebook.com/massimiliano.mazzarella/posts/10229381782954581).
A questo link invece lo scambio di opinioni con l'assessore #Spinelli di 2 anni fa in cui richiamavo l'ovvietà: non investire 2.000.000 di euro in una replica in piccolo di Amazon ma fare un accordo con #Amazon (https://bit.ly/amazontrentina ).
Quando si osserva che mancano i fondamentali in chi amministra il nostro territorio non è possibile stare zitti.
Qui di seguito il testo della lettera:
"Direttore buongiorno,
in merito alla piattaforma di e-commerce Indaco, leggo sul vostro giornale, che la Provincia ha iniziato a interagire con Amazon per realizzare un'area territoriale nella quale promuovere i prodotti trentini. Idea finalmente di buon senso che però non fa altro che confermarmi come l'attuale giunta sia scollata da quelli che sono nel mondo reale i tempi e i modi dell'innovazione. Affermo ciò poiché circa due anni fa, quando l'assessore Spinelli lanciava in pompa magna l'idea di realizzare l'Amazon Trentina, sottolineai allo stesso che il progetto fosse estremamente lacunoso come metodologia, pur essendo lodevole l'intenzione di aiutare le piccole imprese trentine nella promozione dei loro prodotti. Proprio nello scambio di messaggi social avuto con Spinelli sottolineavo come sarebbe stato molto meglio tessere un accordo con l'Amazon originale per creare quella che definivo una branch territoriale di prodotti trentini. Due anni dopo, periodo di tempo che nel mondo dell'innovazione e di internet rappresentano un'eternità, vedo che lo stesso assessore ha fatto propria la proposta che a suo tempo snobbò non ritenendola nella realtà utile. Nel frattempo abbiamo perso tempo, opportunità e denaro che sarebbe stato più opportuno destinare alla vera promozione del territorio e al supporto concreto dei processi di digitalizzazione delle imprese trentine. Questo episodio, come altri, confermano come sia necessario cambiare passo e riportare competenze ai vertici della nostra provincia. L'improvvisazione è un costo collettivo che non possiamo più accollarci come contribuenti. Il nostro territorio deve ritornare a essere vera culla dell'innovazione, tecnologica e di processo, riconquistando il terreno che in questi anni abbiamo perso riposizionando il Trentino in una posizione di leadership illuminata."
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