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LA PESCA SPORTIVA TRENTINA STA MORENDO

Anche da cose impensabili si può trarre conferma di come questa Giunta Fugatti sia l'emblema del mancato decisionismo e capacità amministrativa. Io ci scherzo sopra, ma la situazione è veramente drammatica !

Non sono un pescatore e neppure un intenditore di ambienti ittici, ma quando ho appreso le implicazioni economiche e sociali che una direttiva europea mal gestita dalla nostra giunta sta arrecando al comparto ittico trentino, ho approfondito il tema e con Trentino in Azione abbiamo preso a cuore la problematica introducendola anche nel nostro programma.

Questa direttiva europea infatti, limita la possibilità di introdurre alcune specie di #pesci nei nostri fiumi perchè non considerati autoctoni. Importante sapere che "essere autoctono" significa per la direttiva essere stato presente in un territorio anticipatamente rispetto alla scoperta dell'America. Potrebbe sembrare un problema da poco, ma nello specifico il blocco della reintroduzione di una particolare trota, la #TrotaFario, nei fiumi trentini ha dei risvolti molto negativi. Un #pesce fondamentale per la ripopolamento e che è comunque da centinaia di anni presente in #Trentino.





La direttiva non è chiaramente campata in aria, è bene dirlo. L'obiettivo infatti è quello di evitare che un'introduzione di specie aliene possa modificare l'ecosistema ittico, situazione che deve essere evitata.

Come sostengono le associazioni di pescatori trentine, è fondamentale quindi sbloccare i limiti legati alla trota fario, principale specie capace di proliferare nei nostri fiumi in perfetta simbiosi con il territorio.



Attualmente, la mancata presa di posizione da parte dell’attuale Giunta, rischia di arrecare ulteriori danni al turismo, ai commercianti di settore, alle #pescicolture , alla ristorazione e alle associazioni per il calo di introiti derivanti dalle licenze. La pesca sportiva, per dare due numeri, genera un indotto di circa 3 miliardi di euro a livello nazionale.

E' bene sapere che in altre regioni italiane sono state trovate soluzioni tempestive confinando gli effetti della direttiva solo a contesti realmente pericolosi. In Trentino, la consueta ritrosia a prendere decisioni invece lascia tutto in un contesto fumoso e indefinito.

Una volta entrati in Consiglio Provinciale, avendo preso a cuore la questione, ci adopereremo per:

  1. Riammettere la trota fario nelle acque trentine e le altre specie indicate nella Carta Ittica e nei Piani di Gestione attuali fino alla loro riformulazione.

  2. Confermare l’applicazione della Carta Ittica fin quando non vengano identificate dal tavolo di lavoro nazionale le specie alloctone e autoctone riferite al territorio provinciale.

  3. Coinvolgere maggiormente le associazioni legate al mondo ittico trentino nella rielaborazione della Carta Ittica e dei Piani di Gestione vigenti.





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