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LEGGE 6/23 CRISI STARTUP. SERVONO INTERVENTI PER L’ATTRATTIVITA’ DEL TRENTINO. L’ASSESSORE SPINELLI PENSI AL BENE DELLE IMPRESE E APRA AL CONFRONTO

Riporto di seguito articolo uscito oggi sull'iniziativa condotta da Azione su un tema a me molto caro: il supporto alle startup e alle giovani aziende. Dal mio modo di vedere non adeguatamente supportate.


Questo l'articolo che fa riferimento ad altri due articoli che usciti negli scorsi giorni in cui la Camera di cCommercio di Trento e l'ex Ministro Profumo sottolineano le problematiche legate alle startup e all'attrattività del Trentino. Ovviamente l'assessore Spinelli nega tutto dichiarando che "va tutto bene". La cosa è imbarazzante. A questo link potete trovare invece sia la mozione ma soprattutto le motivazioni per cui l'assessore la ha bocciata, compreso una sorta di debunking alle imprecisioni che a nostro avviso ha sostenuto. https://www.massimilianomazzarella.it/post/legge-6-23-bocciata-la-nostra-mozione-chiara-mancanza-di-visione-dell-assessore-spinelli




Di seguito testo dell'articolo a cura di Ottilia Morandelli de "il T Quotidiano" Nell'ultimo biennio il numero di startup innovative in Trentino è sceso di 50 unità (-26,5%). Ma se l'Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio di Trento, che ha organizzato i dati, parla di una tendenza che «rischia di privare il nostro tessuto produttivo di un flusso di nuove realtà innovative in grado di mantenere alta la competitività del nostro sistema economico», per l'assessore provinciale allo sviluppo economico Achille Spinelli il calo è fisiologico. «Ѐ partita la fase dell'uscita dai cinque anni, gli effetti li vedremo più avanti», dice sicuro.

A fine 2023, le startup innovative iscritte al Registro apposito in Trentino erano 139. Un valore in forte calo rispetto al 2022, quando il numero delle imprese di questa categoria era pari a 169 unità. I risultati esposti settimana scorsa dalla Camera di commercio risultano particolarmente preoccupanti per un territorio che dal 2012, anno dell'introduzione di alcune misure di legge a sostegno delle start-up innovative, si era distinto per la loro elevata presenza.

Il calo sensibile di startup innovative si inserisce in un quadro complesso in cui, dopo il Covid, le condizioni di avvio di una nuova impresa sono drasticamente mutate. «Il Trentino non è più attrattivo, ma ci sono ancora le potenzialità - spiega Massimiliano Mazzarella, esponente di Azione - Gli startupper cercano di inserirsi in un contesto favorevole, che purtroppo la nostra Provincia non può più offrire. È per questo che abbiamo portato avanti una mozione con Casa Autonomia in consiglio provinciale, per intervenire sulla legge 6». La legge 6 è la norma provinciale che individua le modalità di erogazione di incentivi alle imprese. Uno sforzo «per incentivare le giovani imprese, e migliorare le condizioni, semplificando gli aiuti per le startup». La mozione proponeva di accorciare i tempi di erogazione dei contributi, inserendo un sistema di erogazione a stato di avanzamento dei lavori (Sal), superando l'erogazione in un'unica trance. La proposta della minoranza prevedeva inoltre il coinvolgimento delle figure imprenditoriali per giudicare i progetti e la riduzione a 45 giorni del termine entro il quale confrontarsi con il comitato scientifico per il vaglio dei progetti. Infine dimezzare i vincoli occupazionali per le startup. È stata bocciata dalla maggioranza il 7 febbraio. «Oggi uno startupper non è in grado di investire da solo - continua Mazzarella - Il Trentino non è attrattivo e non ha gli strumenti corretti per aiutare a creare nuove start-up. La bocciatura della nostra mozione mostra una maggioranza non in grado di ascoltare le opposizioni, che manca di consapevolezza per quello che sta accadendo con il calo di questo tipo di imprese. Sembra che la giunta continui a portare avanti la sua visione politica aiutando solo la grande industria, lasciando indietro la piccola impresa, dimenticandosi di realtà come le startup».

Non è dello stesso avviso l'assessore Achille Spinelli. «La regola del Sal non è programmabile in termini di risorse, non è attuabile - spiega - Con il Sal la provincia dovrebbe impegnare tutte le risorse previste sui progetti presentati, indipendentemente dalla loro qualità, con un impegno di risorse incredibile e istantaneo».

L'obiettivo della giunta è invece, secondo l'assessore, quello di «rispettare al meglio le risorse pubbliche, facendole arrivare a chi ha buone idee, le sa gestire e la fa crescere». Il calo di startup innovative per Spinelli è da imputare alla decadenza dell'iscrizione delle realtà innovative nella sezione speciale del Registro delle imprese, infatti dopo cinque anni di iscrizione al registro speciale le startup diventano «imprese ordinarie», perdendo i sostegni dei primi anni di attività dell'impresa.

«La permanenza delle startup in quel registro è di 5 anni, se l'idea non è vincente e non è appetibile sul mercato l'esperienza finisce lì - continua - In questo periodo molte hanno raggiunto il quinquennio. C'è da ricordare che la maggior parte delle startup innovative non riescono a diventare idee di successo, in termini di business». Dai dati elaborati dalla Camera di Commercio sembra però mancare un ricambio di imprese di questo tipo a sostituire quelle uscite dalla sezione speciale. «Il ricambio avviene e lo dimostra la Trentino Startup Valley - spiega Spinelli - Si tratta di un ricambio importante, viene da fuori provincia, dove però probabilmente non si è ancora arrivati a posizionare la sede legale dell'azienda Trentino».

Negli ultimi anni, però, alcune imprese innovative se ne sono andate dal Trentino. «Il mercato privato offre poco in termini di piani strutturati di crescita e di investimento per startup innovative. Noi però insistiamo perché vogliamo dare l'occasione di trovare in Trentino quello che serve per lo sviluppo di idee innovative per fare imprese».

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