Dal Quotidiano il T del 26 settemvre 2023.
di Donatello Baldo Azione si presenta alle elezioni appoggiando Francesco Valduga: «La garanzia di questo candidato è l'affidabilità, la conoscenza della macchina amministrativa, essendo stato sindaco della seconda città del Trentino». Il contrario dell'avversario di centrodestra, Maurizio Fugatti: «Questa giunta, in questi cinque anni, ha espresso il massimo della mala gestione, su molti fronti», afferma Massimiliano Mazzarella, capolista di Azione. «La nostra lista — spiega Mazzarella — è composta da profili eterogenei. Distribuita sull'età, sui territori e sulle competenze: imprenditori, professionisti, dipendenti pubblici e privati, studenti. E nello specifico — aggiunge — credo sia coperta molto bene sui temi, dalla sanità all'innovazione, alla formazione». Spiega che «l'obiettivo è quello di creare una squadra che possa accompagnare il lavoro di chi tra noi entrerà in Consiglio provinciale». Una squadra che non muore il giorno del voto: «Il lavoro sarà ancora più intenso e importante dopo il voto. Si tratterà anche di un'attività generativa di un gruppo che sappia poi concretizzare le nostre proposte. Proposte — aggiunge — che nel tempo andremo a sempre più a integrare e implementare». Un percorso, arriva a dire Mazzarella, «che approfitta della tornata elettorale ma che non si esaurirà con essa, con l'obiettivo di creare nuova classe dirigente».
Ecco allora i temi principali che Azione pone al centro della sua agenda e con cui contribuisce al programma dell'Alleanza democratica e autonomista che sostiene Valduga: «Partiamo dalla sanità — dice il capolista — con un occhio alle liste di attesa. E su questo argomento partirà una campagna di Azione a livello nazionale, perché vanno diminuite drasticamente». E sempre per quanto riguarda la sanità, nella declinazione dell'assistenza, il tema delle Rsa: «Che porta con sé il tema dell'invecchiamento della popolazione, della denatalità. Questioni che vanno affrontate in modo strutturale, con politiche mirate». Altro punto, il lavoro e l'impresa: «Senza lavoro e senza impresa, diminuisce la ricchezza di una società. Sono il fulcro di ogni intervento». Anche a livello provinciale: «Dobbiamo rendere nuovamente attrattivo il nostro territorio, per la manodopera qualificata ma anche per gli investimenti. Come? Anche agendo sulle leggi, usando lo strumento dell'autonomia ma andando anche a modellare il Trentino come una terra dell'innovazione, dell'accessibilità e della sostenibilità».
«Innovazione e sostenibilità», due parole che Mazzarella riesce a declinare su vari ambiti: «L'innovazione non è solo legata alla tecnologia. Deve abbracciare anche il turismo, la sanità, la pubblica amministrazione. E per il turismo in particolare — aggiunge il candidato — crediamo che se sostenibile e innovativo sia un valore aggiunto». E spiega: «Va creato un modello integrato, che possa accogliere dentro se stesso tutto quello che esprime il territorio. Perché non sia una semplice offerta turistica ma una offerta territoriale». Con l'obiettivo di «destagionalizzare, perché anche questo comparto ha bisogno di lavoratori specializzati».
Sull'ambiente, «niente posizioni ideologiche preconcette»: «Noi siamo per la chiusura del ciclo dei rifiuti, da effettuare con un termovalorizzatore, meglio se con tecnologia innovativa come un gassificatore». Sugli orsi? «Riteniamo che fin qui si sia perso tempo. Bastava applicare il Pacobace, utilizzare le leggi esistenti. C'è stata un'evidente mala gestione, e si è perso troppo tempo in chiacchiere». Non viene lasciata fuori nemmeno la questione sociale, quella legata all'immigrazione. Che Azione riconduce ancora una volta al pragmatismo: «Non è un governo nazionale o provinciale che può determinare una dinamica globale di flussi migratori. Ma questi governi possono gestire il fenomeno, cosa che non è stata fatta». E Mazzarella spiega: «Si gestisce sempre l'emergenza, ma dovrebbe essere decisa ora l'accoglienza del domani. Perché i migranti se formati e accolti possono essere una risorsa». Ma il tutto, secondo il capolista di Azione, «è stato affrontato in modo populista e demagogico».
Con Valduga, quindi, e contro Fugatti: «Rappresenta l'emblema della mala gestione. Non può dare la colpa sempre al Covid. La pandemia ha colpito tutti, ma ci sono realtà che poi hanno recuperato alla grande, mentre altre sono rimaste indietro, e tra queste il Trentino. Anche qui una gestione sbagliata della crisi, e credo che ormai sia evidente l'impreparazione dell'attuale giunta provinciale. Ed è bene che al governo del Trentino ritornino persone competenti».
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