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PIU' DI 80 PRIORITA' PROGRAMMATICHE PER RILANCIARE IL TRENTINO

#Giovane, #innovativo e #competitivo. Questo il Trentino che vorrebbero quelli di Trentino in Azione, che ieri hanno presentato un programma dettagliato in vista delle elezioni provinciali. Mario Raffaelli, che da coordinatore del partito di #Calenda in provincia ha introdotto la conferenza stampa, sa bene che l'unico programma sarà poi quello del candidato presidente, ma confida che tutta la coalizione prenda spunto dalle priorità che la sua forza politica ha declinato.



«La campagna deve partire»


Raffaelli spera anche che l'Alleanza democratica per l'autonomia — il centrosinistra allargato ai partiti territoriali e al Terzo polo — decida di muoversi, di iniziare la campagna elettorale: «Ci sembra che sia arrivato il momento di alzare un po' il tiro e l'attività della coalizione se vuole essere davvero efficace nel proporre la sua alternativa. A me pare che la campagna elettorale non sia ancora partita, e direi che è il caso di farla partire». E sul programma: «Oggi non c'è un programma di coalizione, il tavolo cordinato da Roberto Pinter (Pd) ha finora presentato quattro pagine con dei principi generali, che noi abbiamo integrato con qualche riflessione. La nostra invece è una proposta articolata». Che Mario Raffaelli spiega: «Volgiamo far capire alla popolazione le proposte che noi facciamo per chiedere un voto alternativo a questa giunta provinciale. Il senso generale è quello di superare una situazione in cui sempre più il Trentino rischia di essere piccolo e solo. Il tema — afferma — è di riprendere i rapporti con l'Alto Adige, di ridare protagonismo alla Provincia e di tornare a utilizzare gli strumenti dell'autonomia che sono spesso sottoutilizzati».


Il programma


I vari punti del programma sono stati presentati ieri uno ad uno. Del capitolo «Autonomia e Istituzioni» ha parlato il sindaco di Lavarone Isacco Corradi: «L'autonomia non sia una riserva indiana. Si deve invece investire sulla capacità di autogoverno, sul rapporto con Bolzano dentro una dinamica europea». Di Agricoltura ha parlato Giovanna Gambarota: «Agricoltura come custode del territorio, l'agricoltore non solo produttore ma anche fornitore di servizi». Su ambiente ed energia è intervenuto l'ex assessore di Rovereto, Paolo Farinati, impresa e lavoro è stato invece il tema trattato da Massimiliano Mazzarella, mentre istruzione e scuola quello di Alessia Tarolli. Paolo Ferrero ha parlato invece di mobilità, Andrea Cavazzani di sanità e Alessio Cuel di turismo.


Azione con Italia Viva? «Forse»


Alle prossime elezioni non è ancora chiaro se Azione si presenterà in tandem con Italia Viva. «È una possibilità — spiega Massimiliano Mazzarella — ma ora la situazione è ancora dinamica. Noi stiamo lavorando per il nostro partito e abbiamo l'obiettivo di raccogliere nella nostra lista figure che possano dare un contributo innovativo all'approccio politico. Più avanti si capirà com'è la situazione a livello nazionale, perché se è vero che abbiamo due leader che a volte bisticciano, ci sono i gruppi parlamentari uniti». E aggiunge: «Noi ci impegniamo a costruire un gruppo di persone valide. La stessa cosa che credo stiano facendo in Italia Viva. Se a settembre ci sarà l'opportunità politica di presentarsi uniti — conclude — prenderemo la questa decisione».


Le critiche a Francesco Valduga


Quello che però unisce Italia Viva e Azione è la preoccupazione sul silenzio del candidato presidente. «Il problema è che non dice nulla — affermano quelli del partito di Calenda a margine dell'iniziativa — che non sembra voler intervenire nel dibattito politico». E sottovoce affermano: «Anche in Italia Viva sono preoccupati e se non cambiano le cose c'è chi azzarda anche a immaginare di andare da soli. Come Terzo polo».




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