Il tema dello status della rete idrica anche in Trentino diviene una priorità. Va sicuramente recuperato il concetto di ATO, Ambito Territoriale Ottimale, ben precisato a livello nazionale dalla chiara e illuminante Legge Galli del 1994 Pur essendo in una situazione migliore rispetto a gran parte dell’Italia (principalmente per l’abbondanza di acqua), nella nostra Provincia si evidenziano alcune opere non concluse e altre da farsi come ad esempio l’anello di distribuzione e di sicurezza dell’acqua potabile di fondovalle dalla Vallagarina alla Piana Rotaliana.
Va incentivata una gestione idrica di ambito in grado di sviluppare le infrastrutture e gestire investimenti su un territorio più allargato rispetto a quello del singolo Comune. sull’intera provincia. Come per altri servizi di fornitura come (gas e elettricità), rispetto a questi esempi però riteniamo fondamentale che la società di servizio sia a governo pubblico. Ciò potrà portare a una riduzione importante dei costi sui singoli comuni. Si propone quindi di:
Investire nel rinnovamento delle infrastrutture idriche per ridurre gli sprechi con l'obiettivo di implementare una logica industriale nella gestione della rete idrica provinciale (anche grazie all’utilizzo dei fondi ODI di cui al capitolo 1). Il risanamento delle infrastrutture idriche non deve prevedere perciò la massiva sostituzione degli impianti bensì una graduale e programmata attività di efficientamento.
Investire in sistemi di controllo avanzati e digitalizzati, anche tramite l’utilizzo di AI e di contatori smart, che permettano una gestione ottimale delle risorse, riducendo gli sprechi e limitando inefficienze.
Promuovere le interconnessioni trai acquedotti potabili limitrofi, laddove possibile, per aumentare la resilienza del sistema di approvvigionamento.
Fare una mappatura delle infrastrutture e della loro datazione per programmare un corretto piano di interventi.
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