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Sicurezza Portela: non siamo a Scampia, ma queste persone vanno aiutate!

Si parla molto di sicurezza e dalla cittadinanza è chiesto fortemente che su questo tema si metta la massima attenzione. E fondamentale però partire sempre dai numeri per cercare di non farsi influenzare da slogan e sparate spesso propagandistiche proprie di questi periodi. Partiamo quindi, da quanto è possibile leggere nei documenti stilati dall' Istat in merito alle denunce giunte alle forze dell’ordine.


IL PUNTO DI PARTENZA

Fortunatamente la tendenza nazionale vede una riduzione dei reati a partire dal 2014 al 2018 (i dati disponibili per il 2019 saranno disponibili a fine 2020). Nello specifico il calo dei delitti complessivi nel quinquiennio è attorno al 16%, direi notizia molto buona.

Se guardiamo la nostra provincia, i dati sono perfettamente allineati (18.909 delitti nel 2014 e 15.976 nel 2018). E’ quindi difficilmente sostenibile affermare che si viva nel degrado e in una situazione di estrema insicurezza anche se la maggior parte di noi è convinta, o meglio ha la percezione, che avvenga esattamente il contrario.

Se entriamo nel dettaglio dei dati e delle tipologie di delitto, vi sono un paio di situazioni in controtendenza. Su queste sarebbe opportuno focalizzarsi per trarne delle considerazioni sensate e utili, senza generalizzare come solitamente viene fatto in un ottica propagandistica.

Si vede infatti come le voci normativa sugli stupefacenti e furti con destrezza* registrino un incremento tra gli anni 2014 al 2018, rispettivamente passando da 266 a 383 la prima e da 577 a 788 la seconda.

Certamente questi dati non sono positivi, ma trattandosi per la maggior parte dei casi di furti di poco cabotaggio (altro sono i furti in appartamento o le rapine) e verosimilmente reati legati agli stupefacenti leggeri (marijuana e similari), non ritengo si possa dire di essere in un’ “emergenza sicurezza” come alcuni vogliono farci credere.

E’ chiaro però che, situazioni del genere, se magari concentrate in luoghi circoscritti (non mi è dato sapere ma non fatico a ipotizzare che possa anche essere così), possano generare disagi importanti… portiamo l’esempio della zona Portela su cui molti hanno parlato, promesso e pontificato, o Piazza Dante… un parco stupendo che non si riesce a capire come non possa essere “bonificato” definitamente.

Il disagio come testimoniato anche da recenti articoli e i comitati come l' Associazione Rinascita Torre Vanga meritano risposte veloci e concrete.


Articolo de l'Adige - 05 marzo 2020




IL MIO PUNTO DI VISTA

Lato mio credo sia importante procedere con dinamiche inclusive di quelle aree, rivitalizzandole il più possibile cercando di portare persone a frequentarle e generando così dinamiche deterrenti automatizzate. Semplici azioni possono essere quelle di incentivare la presenza dei dehor per i bar e i ristoranti in piazza Santa Maria e Torre Vanga, piuttosto che trovare un modo per riqualificare il palazzo ex Unicredit oggi scatola ormai vuota.

Di sicuro un piano di rivitalizzazione culturale in questi luoghi aumentandone l'appeal per cittadini e passanti è qualcosa che non può non essere fatto.

Pur essendo inutile coinvolgere l’esercito è sicuramente vero che una presenza un po’ più continuativa delle forze dell’ordine può certamente fare bene ma soprattutto trasmettere ai cittadini un senso di vicinanza delle istituzioni e maggior tranquillità.


E' un problema che anche in città più complesse di Trento non trova semplice risoluzione, ma questo di sicuro non può dare consolazione a chi lavora e abita la Portela. Nello specifico si veda l'area delle Colonne di San Lorenzo a Milano [recente articolo de Il Giorno], zona che vivo settimanalmente per lavoro.


Onestamente però trovo incomprensibile come in una città piccola come Trento possano esistere aree in cui sia così difficile sradicare spaccio e microcriminalità. Si parla di qualche centinaio di metri di strada, e non siamo di certo a Scampia.


Quindi… diamoci una mossa!


 

*Cos’è il furto con destrezza? Qui una descrizione esaustiva. In sostanza furti in cui il ladro mette capacità e attenzione, ovvero impiega un minimo, se così vogliamo chiamarla “professionalità”. Non è un furto con destrezza una rapina o un furto in un appartamento (in calo nel quinquiennio).

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