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Funivia Trento - Bondone: s'ha da fare!

Da anni, forse addirittura dagli anni '30, si parla di questa opera che avrebbe dovuto mettere in comunicazione la città con Vason / Vaneze. Già negli anni '80 un gruppo di imprenditori si posero il problema e ipotizzarono un progetto molto ampio che avrebbe dovuto rendere il Bondone un'attrazione di alto livello... ma senza poi trovare operatività.

Ricordo che il tema fu trattato ad un evento che organizzai con il Gruppo Giovani Imprenditori di Confcommercio in cui si confrontavano gli allora candidati alla posizione di Sindaco di Trento. Si parla di ben12 anni fa...


IL PUNTO DI PARTENZA

Molto interessanti lo studio che è stato fatto sul progetto di massima nel 2006 (anche se merita oggi degli aggiornamenti) e l'Agenda strategica per il Bondone del 2018 in cui si riprende il progetto del 2006 aggiornandolo velocemente.

Una sintesi dell'ultima ipotesi la si trova nell'immagine di seguito e prevede una capacità di trasporto di 1.500 persone all'ora per una durata della tratta di 20 minuti.

Dal punto di vista della possibile realizzazione molte sono state le ipotesi. Quella che oggi viene portata avanti dal Presidente della Provincia Fugatti prevede che la realizzazione dell'opera debba essere fatta solamente con un contributo prevalente da parte del privato e non, come alcune correnti di pensiero ipotizzano, grazie a un investimento sostanzialmente pubblico.


L'OPPORTUNITA' FRACCARO

Secondo il sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio dei ministri, Riccardo Fraccaro, in visita a Trento il 30 luglio 2020, le opportunità sono diverse. Fraccaro afferma infatti che: «Abbiamo avviato un confronto perché crediamo che la realizzazione della funivia di collegamento tra Trento e il Monte Bondone sia necessaria per lo sviluppo della città. Collaboreremo immediatamente con chiunque verrà eletto sindaco di Trento a settembre, indipendentemente dallo schieramenti, per trovare linee di credito e fondi».



IL MIO PUNTO DI VISTA

Sono favorevole al progetto e da cittadino non vedrei l'ora che venisse realizzato. L'idea di avere un "giardino montano" raggiungibile in maniera veloce senza dover utilizzare l'automobile e rischiare, soprattutto d'inverno, di passare lunghi periodi in coda, è molto allettante.

Penso che dal punto di vista turistico l'attrattività di Trento ne avrebbe un importante giovamento allineandosi ad altre città italiane ed europee che hanno fatto delle loro colline/montagne vicine un fiore all'occhiello. Per completare quella che, a mio avviso, dovrebbe essere più una "visione" anziché una semplice funivia fine a se stessa, e ciò implica sviluppare una progettualità d'insieme completa e con uno sguardo decennale. L'amministrazione dovrebbe adoperarsi molto velocemente per migliorare il contesto in cui il "turista di funivia" andrà a trovarsi una volta giunto a destinazione. L'offerta turistica "in quota" dovrà essere arricchita in modo creativo, coraggioso e strutturale. Maggior sviluppo, ad esempio, dovrà essere concesso alla zona delle Viote che, seppur già dotata di giardino botanico, parchi giochi e passeggiate attrezzate, non è sufficiente attualmente a stimolare un turismo ricco e nuovo.

Reputo infatti centrale questa area e di conseguenza uno degli aspetti che ritengo manchi al progetto è la prosecuzione della funivia fino alle Viote.


Sul tema della realizzabilità infine, credo sia più fattibile oggi adottare un approccio interamente pubblico per consegnare poi la funivia in gestione a un ente privato. Per fare questo però, il piano di rilancio dell'area montana dovrà essere non solo definito ma anche operativo, diversamente sarà complesso trovare investitori privati interessati anche alla mera gestione. Impegno di chi siederà in consiglio comunale, sarà quello di analizzare nuovamente l'intero contesto, costruire un businessplan credibile e sostenibile, ma soprattutto vedere questa grande opera come una opportunità per il rilancio di un territorio montano che negli ultimi decenni ha visto un lento e inesorabile rallentamento.

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