Ecco il comunicato che abbiamo mandato ieri a l'Adige. "In riferimento alla bocciatura dell’iter della proposta di legge Bisesti non rimaniamo affatto sorpresi. Se negli intenti portare attenzione alla valorizzazione della professionalità del corpo docenti è imprescindibile per ridare attrattività alle figure professionali del mondo della scuola, dall’altra parte il modus operandi con cui è stato gestito il ddl Bisesti risulta essere negligente.
Secondo Massimiliano Mazzarella (coordinatore direttivo provinciale di Azione): “Appare molto chiaro come la corsa fatta dalla Lega e da Bisesti non sia stata alimentata da un reale interesse nel migliorare le condizioni lavorative dei docenti ma semplicemente volta alla propaganda elettorale. Una proposta sviluppata in modo apparentemente frettoloso e carente di una serie di garanzie che possano assicurare una crescita professionale continua e in divenire anche nella scuola. Nelle proposte programmatiche che con Azione abbiamo presentato 10 giorni fa, scaricabili dal sito azione2023.it , abbiamo dettagliato puntualmente come la riforma dovrebbe essere modificata.”
“Ferma restando la necessità preminente che si proceda all’adeguamento della retribuzione dei docenti agli standard europei, da anni in Italia si discute di una riforma sulla valorizzazione della professionalità del corpo docenti che si rifaccia anche a quanto già avviene nel panorama internazionale. Il vero problema” sostiene Alessia Tarolli (componente del direttivo di Azione) “è che si assista ancora una volta a proposte di legge “calate dall’alto” eludendo un chiaro e trasparente coinvolgimento degli attori principali chiamati in causa: insegnanti, dirigenti, famiglie e sindacati. Tuttavia, perché la dotazione di nuove figure professionali da parte della scuola possa funzionare, esistono delle condizioni imprescindibili come ad esempio la loro definizione da parte di una Commissione Provinciale, il coinvolgimento dell’università (fulcro di ricerca ed innovazione) , la corresponsabilizzazione del collegio docenti e del dirigente scolastico nella definizione del numero delle figure professionali necessarie a promuovere l’ottimizzazione dei risultati, come anche una durata ben definita degli incarichi stessi”.
La scuola quindi, come fulcro principale della nostra civiltà, ha bisogno sì di essere rinnovata, ma con competenza e visione."
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